"I veleni del crimine - Storie di mafia, malapolitica e scheletri negli armadi che intossicano l'Italia" di Carlo Lucarelli (Einaudi, 2010) € 19,50 - pp. 478, ISBN 9788806204204

È come per i bambini, che quando nascono, per quanto bellissimi, entusiasmanti e pieni di vita siano, se gli succede qualcosa – difficoltà di parto, malattie genetiche, cattiva nutrizione, maltrattamenti, il luogo e il modo in cui si sviluppano, qualcosa che non va insomma – quando crescono qualche problema se lo portano dietro, e per quanto restino bellissimi, entusiasmanti e pieni di vita, non sono proprio, come si diceva una volta, di sana e robusta costituzione.
Anzi, Costituzione.
Perché nella sua storia, o meglio, fino dall’inizio della sua storia la nostra Repubblica ha incontrato una serie di problemi
che l’hanno fatta crescere un po’ più debole e malata di quello che avrebbe dovuto essere.
Una serie di veleni che l’hanno intossicata minacciandone lo sviluppo. Il contesto internazionale, gli scheletri negli armadi, la criminalità organizzata, la corruzione, la malapolitica, la malafinanza, le manovre di chi avrebbe voluto che quella creatura bellissima, entusiasmante e piena di vita fosse una cosa diversa e ha scelto scorciatoie nascoste per cercare di trasformarla. Veleni storici, veleni morali ma anche criminali e fisici, come quelli che concretamente infestano il sottosuolo e il mare del nostro paese.
Queste sono le storie di alcuni di quei veleni.


Carlo Lucarelli

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Le stragi insabbiate, l'ombra della P2, la tempesta di Tangentopoli, le infiltrazioni mafiose nella vita politica, la piaga del racket, l'influenza dei Casalesi, l'amianto che continua ad uccidere, la morte di Ilaria Alpi: otto grandi temi per un libro che riporta alla luce le verità scomode della nostra Repubblica.

Carlo Lucarelli riapre gli «archivi della vergogna» - riportando alla luce gli eccidi dimenticati, dalla Seconda guerra mondiale agli anni della Guerra Fredda -, racconta la rete di poteri sommersi riconducibile alla P2, in un puzzle di storie e testimonianze in bilico tra segretezza e paura, ritorna al 1992, anno dell'apertura delle prime inchieste di Mani Pulite, per analizzare le conseguenze sociali e politiche di Tangentopoli - «la storia di una rivoluzione, e come tutte le rivoluzioni ha i suoi eroi e le sue vittime, i suoi morti, le sue contraddizioni e i suoi tradimenti, e anche, naturalmente, i suoi misteri» -, insegue mostri, nati dall'incontro tra mafia e politica, «perchè fin dall'inizio, fin da quando è nata, la mafia è politica. La mafia fa politica», dà voce ai cittadini comuni, «piccoli, grandi eroi sconosciuti che si oppongono al racket» e che sono riusciti ad uscirne vincitori, ricostruisce la storia della dinastia criminale di Casal di Principe - dalle origini del clan alla denuncia di Roberto Saviano -, rompe il silenzio sceso sulle morti per intossicazione da amianto e torna sul caso di Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio nel 1994 in circostanze non ancora del tutto chiarite.

Ancora una volta, Carlo Lucarelli si addentra nelle zone d'ombra della storia e dell'attualità italiana, raccogliendo ne I veleni del crimine le vicende più «tossiche» e i casi più emblematici raccontati nella serie dei Misteri d'Italia della fortunata tramissione televisiva Blu Notte. Mafia, corruzione, criminalità organizzata, scempi ambientali, malapolitica e finanza: da detective del crimine a indagatore del presente, Carlo Lucarelli si misura con il sommerso che avvelena l'Italia.