"La Nera" di Carlo Lucarelli - Massimo Picozzi
(Mondadori - Collana: Strade blu Saggi, 2006)
- Pagine 324 - EAN13 9788804560494 - € 22.00
Poche immagini si sono fissate nella
memoria
di noi tutti come quelle della cronaca
nera.
Chi non ricorda il volto di Simonetta
Cesaroni
o quello di Marta Russo? Chi non si
è emozionato
e commosso vedendo sui giornali le
fotografie
delle vittime del Circeo? Chi non ha
seguito
con apprensione le indagini con cui
si è
cercato di far luce sull'omicidio della
contessa
Alberica Filo della Torre?
Come Carlo Lucarelli ormai da anni
ci insegna
con i suoi libri e il suo lavoro televisivo,
la storia d'Italia si può raccontare
anche
attraverso alcuni dei tanti crimini
irrisolti
(quello della morte di Francesca Alinovi
o il cosiddetto «delitto dell'università
Cattolica»), ma anche attraverso tutti
quei
delitti con un colpevole certo eppure
così
«inspiegabili» e «assurdi» da aver
colpito
l'immaginazione di milioni di persone.
Ciò
che ci ha affascinato e ci affascina
ancora
oggi in alcuni dei più celebri omicidi
della
seconda metà del Novecento italiano
è sicuramente
il mistero, l'enigma. Come in un romanzo
giallo, arrivare a scoprire il colpevole
è una sfida in grado di tenere legata
la
nostra attenzione a una storia sino
alla
fine.
Ma non si tratta solo di questo. Nelle
grandi
vicende di cronaca nera c'è sempre
qualcosa
di più della semplice ricostruzione
dei fatti,
per quanto ricca e complessa. Nella
storia
di Rina Fort o in quella di Doretta
Graneris
il mistero è di ben altra natura: è
il mistero
del cuore umano. Che cosa spinge una
madre
a uccidere il figlio? Che cosa scatta
nella
mente di chi, all'improvviso, spara
a un
famigliare, a un amico, a una persona
amata?
Com'è possibile che all'interno di
una famiglia
apparentemente felice, di punto in
bianco
si presenti la morte, il dolore, il
male?
Le quattrocento fotografie raccolte
da Carlo
Lucarelli e Massimo Picozzi per illustrare
i trentacinque più famosi casi di cronaca
nera accaduti in Italia dal dopoguerra
a
oggi, ci parlano proprio di questo:
della
violenza inspiegabile con cui il dolore
irrompe
nella quotidianità. I volti delle vittime
e degli assassini, i luoghi dei delitti,
il viso dei famigliari di fronte ai
corpi
straziati dei propri cari: immagini
che appartengono
alla nostra storia, che nessuno di
noi ha
mai dimenticato e potrà mai dimenticare.
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