Il genio criminale - Storie di spie, ladri e truffatori raccontate
da Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi
(Strade
Blu - Mondadori) - € 17,00 — pp 202
Quando parliamo di crimine, pensiamo
immediatamente
a storie efferate, intessute di crudeltà
e di sangue. Ma il crimine non è fatto
solo
di violenza e paura, spesso le imprese
dei
suoi protagonisti stupiscono per intelligenza,
talento creativo e, talvolta, guizzi
di vera
e propria genialità. Dopo aver indagato
la
mente degli assassini seriali nei suoi
aspetti
più perversi e spaventosi e dopo aver
svelato
i metodi e le tecniche scientifiche
con cui
le polizie di tutto il mondo hanno
saputo
gettare luce sui più efferati omicidi
della
storia, Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi
ripercorrono le incredibili vicende
di quanti
della propria attività criminale sono
riusciti
a fare "un'arte". Da Amleto
Vespa,
finito a far la spia in Manciuria tra
la
prima e la seconda guerra mondiale,
a Vincenzo
Peruggia, che un giorno del 1911 si
mise
sotto il braccio la Gioconda di Leonardo
e se ne andò indisturbato dall'uscita
di
servizio del Louvre. Da Ted Kaczinski,
più
noto come Unabomber, che ha tenuto
in scacco
l'FBI per quasi vent'anni, a Graziano
Mesina,
passando per figure decisamente ambigue,
come Wanna Marchi o Felice Maniero.
Da Han
van Meegeren, capace di dipingere e
vendere
falsi Vermeer persino a Hermann Göring,
agli
uomini che misero a segno il vero colpo
del
secolo, la rapina alla Brink's Bank
di Boston.
Storie di genialità in cui c'è sempre
qualcosa
di straordinario, qualcosa che fa dimenticare
che, in fondo, stiamo parlando di criminali.
Il primo capitolo
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