MANGIALIBRI INTERVISTA CARLO LUCARELLI
L'intervista è più lunga
qui la domanda su Cornelio...

Parliamo di Cornelio – delitti d'autore: com'è nata l'idea di trasformare Carlo Lucarelli in un personaggio dei fumetti?

In realtà l'idea non è venuta a me: al principio gli autori avevano pensato di realizzare un fumetto fra il mistery e il noir con uno scrittore che indaga, poi ho cominciato anch'io a collaborare con loro. A quel punto loro hanno pensato di metterci la mia fisicità, ovvero la mia faccia e il mio corpo e io ho detto loro che li avrei querelati. Poi però ho visto che le storie e le prove grafiche dei disegnatori erano molto ironiche e divertenti. E poi l'idea di trovare uno uguale a me che salta, spara, s'arrampica - tutte cose che io mai penserei di fare - mi divertiva molto. Allora ho detto di sì. Dopodiché il personaggio si è distaccato completamente dal sottoscritto tanto che i disegnatori all'inizio, quando parlavano tra loro, dicevano «allora Lucarelli lo facciamo così, lo facciamo cosà», ma poi dopo un po' di tempo dicevano «allora Cornelio lo facciamo così». Alla fine gli autori hanno dimenticato che il personaggio era partito da me e Cornelio è diventato pienamente autosufficiente. A me continua comunque a divertire molto l'idea di vedermi in questa veste: vedere uno che ha la mia faccia in edicola mi sembra una cosa dell'altro mondo. E' un po' la situazione dello scrittore quella di vivere molte volte le storie che scrive: ma poi, trattandosi di storie noir, se c'è un fumetto che lo fa al posto suo va benissimo.



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