"Accadde a Pechino Quattordici scrittori per una capitale"
(Culture and Art Publishing House) pag 296
- euro 13,00 - ISBN-10:7503946288 - ISBN-13:9787503946288
Carlo Lucarelli è presente con il racconto
"Tien Tsin"
Carlo Lucarelli
Si intitola "Accadde a Pechino"
il libro edito nel 2010 dall'Istituto italiano
di Cultura della capitale asiatica, a seguito
del Convegno internazionale tra scrittori
italiani e cinesi di Giallo, Noir e Mistero
tenutosi a Pechino e Tianjin nell’ottobre
del 2009, e protrattosi poi per alcuni autori
a Dalian, Xian, Shanghai, Chongqing e Canton.
Per la prima volta in Cina, quindici fra
i maggiori scrittori italiani e cinesi di
noir si sono incontrati e hanno confrontato
le loro esperienze, su iniziativa dell'Istituto
Italiano di Cultura di Pechino e con la collaborazione
di Alessandro Vaccari, intervenendo inoltre
a una serie di tavole rotonde e conferenze
in diverse università. Il Convegno internazionale
tra scrittori italiani e cinesi di Giallo,
Noir e Mistero si è tenuto a Pechino e Tianjin
nell’ottobre del 2009, e si è protratto per
alcuni autori a Dalian, Xian, Shanghai, Chongqing
e Canton.
Da questa esperienza è nato un doppio volume,
Accadde a Pechino, pubblicato in italiano
e cinese (con due distinte copertine “ribaltabili”),
che contiene racconti inediti di Piero Colaprico,
Danila Comastri Montanari, Giancarlo De Cataldo,
Giorgio Faletti, Marcello Fois, Isaia Iannaccone,
Carlo Lucarelli, Bruno Morchio, Margherita
Oggero e Alberto Toso Fei fra gli italiani;
Feng Hua, He Jiahong, Nanpai Sanshu e Qiu
Xiaolong fra i cinesi.
Si tratta di brevi racconti divertenti,
romantici,
originali, scritti da quattordici fra
gli
scrittori del genere più importanti
di Italia
e Cina e ambientati soprattutto nella
capitale
cinese, che ogni autore ha interpretato
col
suo stile e collocato in epoche e situazioni
molto diverse tra loro.
L'incipit del racconto di Carlo Lucarelli:
Carlo Lucarelli - Tien Tsin
Se chiudeva gli occhi il fumo gli bruciava
tra le palpebre. Per questo lo soffiava lontano,
le labbra strette come per fischiare, e anche
il collo proteso in avanti, per mandarlo
più in là. Doveva essere buffo perché la
ragazza rise, e quando lui la guardò lei
si coprì la bocca con la mano, ma lui sorrideva
e così lei rise ancora. Era carina. Pelle
bianchissima sotto il drappo di seta rossa
che le aveva messo sulle spalle, l'unica
cosa che indossasse. Accoccolata sulla stuoia,
il busto sollevato su un gomito, aspettava
che finisse di fumare la sua pipa, seduto
su uno sgabello all'altro angolo della stanza.
Si chiedeva perché non l'avesse ancora raggiunta,
perché indugiasse a stordirsi con l'oppio.
In fondo non era per starlo a guardare che
l'aveva pagata. Eppure non si era ancora
tolto i vestiti, neanche la giacca e il cravattino.
Soffiava il fumo lontano, gli occhi chiusi,
e ogni tanto le lanciava un'occhiata. In
realtà lui stava facendo una cosa molto importante.
Con tutto quell'oppio e con quel prendersela
calma stava tenendo buona la Bestia, come
la chiamava lui con se stesso, oppure il
Lupo. Altrimenti sarebbe finito tutto troppo
presto e invece lui voleva assaporarselo,
fino all'ultimo momento, fino a quando avrebbe
scatenato il lupo.
In attesa di una possibile edizione in Italia,
Accadde a Pechino può essere richiesto all’Istituto
Italiano di Cultura: libreria.iicpechino@esteri.it
Costi: Cina, Rmb-Yuan 50; estero, Euro 13,
spedizione aerea compresa.
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